mercoledì 10 ottobre 2012

LA "VERA" STORIA DI HALLOWEEN

In questi ultimi anni la festa di Halloween è diventata molto di moda, per questo mi sono un po' documentata ed ho scoperto che, anche se apparentemente sembra che la celebrazione di Halloween non ci appartenga, in realtà la notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre rappresenta una festività che risale alle nostre più antiche tradizioni.

(Immagine presa dal web)

La celebrazione cattolica di Ognissanti mostra solo il pallido ricordo della ben più antica festa di Samhain risalente agli antichi celti alla quale si è sostituita.
Tutto il nord Italia, ad esempio, dalla Valle d’Aosta al Piemonte, dal Veneto all’Emilia fino alle Marche, è stato colonizzato da queste popolazioni sempre temute dai romani e con una cultura notevole per l’epoca. Si possono persino trovare parecchi reperti o rocce celtiche frugando tra le valli alpine del Piemonte, della Valle d’Aosta e della Liguria. A titolo di curiosità, tutti i nomi di città, fiumi e paesi che terminano in aco, ago, ico, igo (Giussago, Rovigo), in ate (Gallarate, Andrate), in visio o viso (Treviso, Tarvisio) e in duno o uno (Belluno), indicano una presenza celtica che si è protratta abbastanza a lungo per lasciare il segno sulla denominazione di tali località.

In Veneto, ad esempio, c'è la tradizione di intagliare e dipingere le zucche per trasformarle in lanterne (non vi ricorda qualcosa?)
 
(Immagine presa dal web)
 
che simboleggiano la resurrezione!
Premesso ciò, non è difficile immaginare che antiche feste, come quella di Samhain, possano essere rimaste ancora oggi come tradizione popolare. Samhain iniziava proprio la notte del 31 ottobre, letteralmente vuol dire“Riunione” o “Raccolto”; essa indicava la fine di un ciclo e l’inizio di un altro. La notte fra il 31 ottobre e il 1° novembre era quindi un momento di passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. Era considerato il momento cruciale dell’anno in cui tutto poteva accadere e in cui si poteva decidere del destino del futuro anno. Attraverso i vari riti propiziatori praticati in questo giorno, gli spiriti disincarnati (e con questi si intendevano anche fate, folletti e ninfe dei boschi oltre ai trapassati), abitando in una zona atemporale, quasi neutra, potevano attraversare il confine del loro mondo per giungere nel nostro; solo in questo giorno, infatti, si poteva comunicare con gli immortali e riceverne consigli e predizioni per il futuro. Si eseguivano riti per propiziare la fertilità della terra e per chiedere agli spiriti della natura di proteggere i futuri raccolti e di renderli abbondanti. Si preparavano banchetti sontuosi, si nutrivano i morti lasciando i resti del cibo nelle mense durante la notte affinché i defunti potessero banchettare dopo i vivi, tradizione questa ancora oggi in uso in Sicilia e in altre regioni meridionali (proprio in alcune zone della Sicilia, viene detto ai bimbi che, se durante l'anno sono stati buoni e hanno pregato per le anime dei defunti, questi, nella notte della vigilia di Ognissanti, porteranno loro dolci e regali). Un altro simbolo importantissimo era il fuoco acceso in un immenso falò che rappresentava il sole, il quale doveva essere costantemente rinvigorito affinché non abbandonasse i mortali. Per questo, dal falò acceso, si portavano in giro delle torce con cui si accendeva il nuovo fuoco in ogni casa.
Inoltre questo era il giorno in cui, oltre agli spiriti buoni, avevano facoltà di accedere al mondo degli uomini anche gli spiritelli cattivi e le fate malefiche che potevano rovinare i futuri raccolti e persino rapire i bambini nelle proprie culle. Ecco allora che il fuoco teneva lontano questi esseri e proteggeva le case, a patto di restare acceso tutta la notte. Si può notare che Samhain possiede delle analogie con molte feste popolari di tutto il mondo e ricorda anche i Saturnali romani che si celebravano in ricordo della mitica età dell’oro e nei quali si danzava, banchettava e si scambiavano doni, tradizione anche questa che è rimasta in uso nel meridione d’Italia nella classica festa dei “Morti” il 2 novembre. Tantissimi sono i piatti (e soprattutto i dolci) tradizionali di questo periodo che sono giunti fino ai giorni nostri, tra questi ci sono "le ossa di morto" che si possono trovare nella tradizione di quasi tutta l'Italia! Col tempo questi rituali vennero modificati anche per il sopraggiungere del cristianesimo e molte delle festività celtiche furono sostituite da feste cristiane tenute proprio nei giorni delle antiche feste pagane. Come si vede, dunque, le origini della festa di Ognissanti sono da ricercare anche nell’atavico passato della nostra cultura e fanno parte i tradizioni che ci riguardano da molto vicino.

18 commenti:

  1. Mi piace questa storia... anche se da noi è molto commerciante e molto diversa da quella originale...

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    1. Si, anche da noi ormai è diventata molto commerciale! Ma molte persone non sanno nemmeno perchè esiste e pensano sia un'ennesima moda americana giunta da noi!!! Invece, qui in Italia, è festeggiata da sempre e di americano ha (recentemente) preso solo il nome!

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  2. Molto interessante. Effettivamente io era tra quelli che pensavano fosse una moda americana. Ho, ancora una volta grazie a te, colmato una delle mie numerose lacune. Grazie Belinda!

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    1. Ma figurati!!! Fammi sapere delle tradizioni triestine, piuttosto!!!

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    2. Allora, in questo periodo il dolce triestino è, o meglio,i dolcetti sono le "fave triestine" che conoscerai sicuro, a te non sfugge niente...l'Artusi dice che sostituiscono la fava baggiana, ossia dell'orto. Pare che questa usanza abbia radici, sempre secondo l'Artusi, "..nell'antichità più remota poichè la fava si offeriva alle Parche, a Plutone, e a Proserpina ed era celebre per le cerimonie superstiziose nelle quali si usava". Se ti serve ti mando la ricetta..hihihi! Fammi sapere.

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    3. Dimenticavo...sono dolcetti a forma di palline rosa, bianche e marroni...

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    4. Belle!!! Si si, mandami la ricetta!!!

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  3. Ed io che avevo sempre creduto fosse una festa importata dall'America, ma in ogni caso non mo piace. Quindi mercoledì 31 ottobre si uscirà, mia moglie ed io, al cinema od al teatro per evitare "Dolcetto o scherzetto". Non siamo allergici alle feste, ma questa qui proprio non ci va giù.
    A proposito, su Venezia non credo ci sia un'influenza celtica, anche se era aperta a tutto il mondo conosciuto a quel tempo. Un cordizle saluto.

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    1. Non so se a Venezia ci sono state influenze celtiche ma sicuramente in Veneto si! Ognuno vive le feste (di qualsiasi tipo esse siano) come meglio crede: penso che il tuo programma per il 31 non sia niente male! Divertitevi! Io, invece, sarò alle prese con una decina di ragazzine mascherate e scatenate... quasi quasi le mollo a mio marito e vengo a teatro con voi, ah ah ah!!!

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  4. Mi è piaiuto molto il tuo racconto su halloween, alcune cose non le conoscevo!

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    1. Sono contenta che ti sia piaciuto! Sono molto curiosa sull'argomento, quindi, se hai qualche "chicca" è ben accetta!!!

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  5. Grazie per la storia molto interessante! Io dico che alla fine anche il Natale si è ridotto a puro commercio, stà ad ognuno di noi vivere queste feste nel modo giusto!

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    1. E' proprio vero, purtroppo! Per questo amo documentarmi sulle feste e poi condividere(anche se per alcuni sono cose già note) quello che scopro!!! Tanto per darti un'anticipazione, ho "studiato" anche il Natale e a tempo debito pubblicherò quello che ho imparato! Baciotti e a presto!!!

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  6. Ciao Belinda! Grazie per la storia, è molto interessante!
    Anche da noi si fa la festa di Halloween ma è molto commerciante. ^^;

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    1. Anche qui sta diventando molto commerciale... ormai in pochi sanno che cos'è realmente!!!

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  7. Molto bello leggere di vostre abitudini del paese, grazie .

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    1. Ma figurati! Io amo curiosare nelle feste e nelle usanze... spero di scoprire anche tante cose interessanti sul tuo Paese, magari proprio leggendo il tuo blog! A presto!

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  8. Grazie Eve, piacere di conoscerti! Passerò subito a visitare il tuo blog!!! A presto!

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