lunedì 12 novembre 2012

SAN MARTINO

Oggi è l'11 Novembre e si festeggia San Martino. Mia nonna diceva sempre che "L'estate di San Martino dura tre giorni e un pochettino!" Si, ma chi era costui? E perchè si parla dell'estate di San Martino? Molte sono le leggende a lui legate ma quella più famosa è questa. Ora ve la racconto.

(Immagine presa dal web)
 
Martino nacque in Pannonia (tra Ungheria e Austria) intorno al 315. Era figlio di un tribuno romano che gli diede quel nome in onore di Marte, il dio della guerra. Malgrado egli fosse pacifico, a 15 anni dovette entrare nell'esercito come suo padre. In una grigia giornata autunnale, mentre usciva dalla città di Amiens (nella quale viveva) vide un povero vecchio mezzo nudo e tremante per il freddo. Martino non esitò ed estratta la spada, tagliò a metà il suo mantello di lana dandone metà al vecchio. Subito le nubi si aprirono e spuntò un sole caldo quasi quanto quello estivo, da qui il nome "estate di San Martino". Quella notte Martino vide in sogno Gesù e lo udì dire "Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato. Egli mi ha vestito."
Quando Martino si svegliò, il suo mantello era integro. Il sogno colpì talmente il giovane, che l'indomani si fece battezzare e divenne cristiano. In seguito completò la sua istruzione religiosa e divenne monaco e visse nei pressi della città di Tours dove Martino morì l'11 novembre 397. Il suo mantello fu conservato come reliquia (appartenne ai re Merovingi) e, proprio dal termine latino cappella (=mantello corto), deriva la parola cappellano (=persona incaricata di conservare il mantello di San martino) e, da questa, cappella.

Tradizionalmente è questo il momento in cui si spilla il vino novello e si raccolgono le castagne.
Molti sono anche i poeti che si sono ispirati a questo periodo. Quello a cui sono più legata (forse perchè questa poesia l'ho imparata da bambina) è Giosuè Carducci. E questa è la sua stupenda poesia.

San Martino
 

La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.

Le notizie che ho utilizzato per scrivere questo post le ho trovate in vari siti, tra cui questo dove troverete anche altre leggende (ma non solo) legate a San Martino. 

6 commenti:

  1. ciao carissima!!!non potevi raccontare meglio questa bellissima storia!!ieri da noi avremmo appunto dovuto festeggiare il patrono che è San Martino appunto e nella festa ci sarebbe stata anche la rievocazione storica di ciò che hai raccontato ma a causa del maltempo purtroppo è stato tutto annullato!!brava..un abbraccio

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    1. Ciao Barbara, grazie. Ormai lo sai che sono una curiosona e che mi piace condividere quello che scopro, ah ah ah! Sono contenta che ti sia piaciuta la storia. Mi dispiace che la festa del Santo Patrono sia stata rinviata per il cattivo tempo, magari il prossimo fine settimana recupereranno i festeggiamenti! baciotti e a presto!!!

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  2. Ma che bella questa storia di San Martino, non la conoscevo e c'è sempre da imparare :-D Grazie Bely :-)

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  3. Mi piace molto questa leggenda del mantello di San Martino, ogni volta che vado a Martina Franca, guardo su, la sua statua della piazza...

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    1. Grazie Titti. Vedo che ami veramente mo.lto l'Italia!!!

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