KRUMIRI

La parola "Krumiri" deriva dal nome di una spietata tribù tunisina, i Khumir (in francese Kroumirs ed in italiano, appunto, Krumiri), che alla fine dell'ottocento compiva crudeli scorrerie tra Tunisia ed Algeria, dando così alla Francia il pretesto di occupare la Tunisia. Questo nome esotico ispirò, tra l'altro, due pasticceri, uno francese di nome Auguste Redon (che nel 1895 inventò i Kroumirs, dei deliziosi dolcetti di pasta di mandorle, tipici di Confolens) ed uno italiano, Domenico Rossi, che nel 1878 creò questi meravigliosi biscotti!

La parola "krumiro", con la kappa minuscola, ha ancora un'accezione negativa sia in Italia (dove significa "lavoratore che non aderisce allo sciopero indetto dai sindacati e continua l'attività lavorativa rendendo meno efficace lo sciopero stesso") che in Francia (dove è usata come epiteto dispregiativo e razzista nei confronti degli immigrati, nordafricani in particolare).
I Krumiri sono dei biscotti al burro tipici del Piemonte, esattamente della zona di Casale Monferrato. La loro caratteristica è quella di poter essere conservati a lungo (in scatole di latta ben chiuse) mantenendo la loro freschezza ed il loro delicato profumo. Questi biscotti sono caratterizzati da una particolare forma che sembrerebbe essere ispirata ai baffi a manubrio del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, morto proprio in quell’anno.

 

 Questa è l'immagine (trovata sul web) di una delle tradizionali scatole di Krumiri!

La ricetta autentica è segreta... alcuni dicono che non contenga farina di mais (come scritto nella lista degli ingredienti dietro a questa scatola), altri dicono che ci sia... quale sarà la verità? Io non lo so, ma ho trovato questa ricetta che non mi sembra niente male. Voi che ne dite?

Ingredienti:

200 gr. di burro

200 gr. di farina di mais fioretto (cioè a grana fine) 
150 gr. di farina 00
100 gr. di zucchero
3 uova (io ne ho messe solo 2 perchè erano grosse)
1 bustina di vanillina

Procedimento:
Prendere il burro, tagliarlo a dadini e farlo ammorbidire a temperatura ambiente. Su una spianatoia mescolare le due farine, aggiungere la bustina di vanillina, lo zucchero e disporre il tutto a fontana. Aggiungere le uova al centro della fontana ed impastare velocemente. Non appena le uova avranno assorbito per bene la farina, incorporare il burro ammorbidito. Lavorare il composto fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Trasferire l’impasto in una ciotola infarinata, coprirla con un panno e lasciarla riposare circa mezz’ora in un luogo fresco ed asciutto. Formare dei filoncini spessi quanto un dito e tagliateli in tronchetti di circa 10 centimetri ciascuno. Appiattirli leggermente (io li ho spiaccicati!!!) con il palmo della mano e rigare la superficie nel senso della lunghezza usando una forchetta. Infine, dargli la tipica forma a mezza luna piegandoli leggermente al centro.

Accendere il forno a 200°. Disporre i biscotti su una teglia coperta da cartaforno e, quando il forno sarà caldo, infornarli per circa 20 minuti. Quando avranno assunto un bel colore leggermente dorato saranno pronti. Lasciarli raffreddare completamente prima di gustarli.

Con questa ricetta partecipo al contest "Dal Piemonte... alla Sicilia" di Batuffolando

e, visto che questa ricetta può partecipare al massimo a due contest, la iscrivo anche anche a Picnikiamo organizzato dal blog Peccato di Gola.